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ECCO L’AUDIO INTEGRALE e TRASCRIZIONE di Chiarenza e Pulvirenti

L’emittente TRA News ha fatto uno speciale senza filtri.

L’Avv. Antonio Fiumefreddo ha autorizzato la pubblicazione dell’audio integrale della conversazione tra Teodoro Pulvirenti e Don Carlo Chiarenza. Dopo l’ascolto sarà difficile provare a negare quello che il monsignore confessa.

Non solo confessa, tenta anche di giustificarsi. Questo audio è stato acquisito dalla Procura di Catania nel mese di febbraio 2012, quindi sarà la magistratura a stabilire la rilevanza penale dei fatti.

In Sicilia la regola è l’omertà.

CLICCA QUI: http://www.ustream.tv/embed/recorded/21642604

minuto 7:00

T: Ho il cuore in gola… è passato tanto tempo

C: Ma io ho ricordi belli

T: Quei quadri me li ricordo, Haiti giusto?

C: Sì, non me ne distacco mai

Parlano dei libri scritti da Don Chiarenza

parlano dei cambiamenti della chiesa Di San Paolo

“Io sono rimasto con quella esperienza… ho cercato di dare la testimonianza della bontà di quel cammino… l’interpretazione di un modo di portare avanti uno stile di comunità…”

– MINUTO 14:00

C: Cosa ti ha spinto a venire qua?

T: A volte ho dei pensieri dentro, adesso appunto che sono cresciuto sono passati tanti anni. Prima di tutto non mi ricordavo più il suo volto.

C: Sono vecchio?

T: No vecchio, è invecchiato ma non è vecchio. Potrei dire lo stesso di mio padre… alla fine lo sguardo è lo stesso… sono passati tanti anni

C: Io pensavo di non vederti più

T: Perché non ci sono più in giro?

C: No, pensavo per una tua scelta… infatti l’ho rispettato

T: Beh, da un certo punto di vista lei ha ragione perché comunque l’ultima volta che abbiamo parlato io sono rimasto molto male per quello che lei ha detto… lei forse non se lo ricorda… perché è stato forse 15 anni fa… cioè, ho sempre portato questa cosa dentro, dell’indecisione se riparlare con lei o meno. Mi ricordo abbiamo avuto questa chiacchierata 15 anni fa che mi ha fatto male

C: L’unica cosa che ricordo è che le divergenze sono venute in seguito ai gruppi, alla conduzione dei gruppi

T: No, è un’altra discussione a posteriori, io dopo che sono fuoriuscito da San Paolo… dopo due annetti sono venuto a cercarla e abbiamo avuto una discussione purtroppo molto celere, forse l’ho colto nel giorno sbagliato

C: Io non la ricordo neanche… io ricordo quelle divergenze sia sul piano del gruppo sia sul piano del (inc.) musicale… quel gruppo, quei ragazzi … lì sono nate le nostre divergenze (inc.) Ti chiedo scusa se ti ho amareggiato

T: No, no, non è quello, io quando l’ultima volta che le ho parlato e le ripeto io vengo sempre… il mio è sempre un approccio d’affetto comunque perché poi io sono fatto così, mi sto commuovendo… io forse sto in silenzio però… le cose che erano successe fra di noi mi avevano un po’, cioè forse poi presa coscienza mi avevano spiazzato. Quando ci siamo visti l’ultima volta io avevo fatto questo discorso e lei mi aveva detto che… forse non dovrei prenderlo questo discorso…

C: Se ti aiuta a liberarti prendilo, non ti preoccupare, se ti libera, se ti…

T: Sì, senta io ormai sono uomo, ecco vorrei liberarmi, vorrei stabilire un rapporto come persone normale d’altronde…

C. Non ti preoccupare, sono forte

T: Io penso che perché quando 19 anni l’ho approcciata nuovamente sentivo dentro questo logoramento perché alla fine, ho difficoltà mi dispiace… (piange)

C: non ti preoccupare tesoro dai

T: Sono tante emozioni miste, quindi mi sento un po’ così

C: Anch’io sono emozionato

T: Il fatto che, come adolescente…

C: C’è stato quel particolare approccio fra di noi… chiamiamolo così

T: Il fatto che ci fosse stata quella intimità che io forse io ai tempi non capivo, nel senso che probabilmente come adolescente… non capivo bene quale fosse la dinamica del nostro rapporto perché io veramente le volevo bene come un padre e poi, dopo, è trasceso… appunto in rapporti intimi sessuali che magari forse hanno sporcato quella relazione… sto tremando

C: Sì tesoro (inc.) sono avvenute no? Ci metto anche averlo sporcato

T: Ecco mi sono sentito sporco cioè, avrei voluto parlarne prima di tutte queste cose (piange) mi sto commuovendo come un bambino e sono venuto da uomo veramente don Carlo

C: Senti ma perché ti stai preoccupando?

T: No, sono tante emozioni che adesso vengono perché inizialmente io quando c’è stata questa cosa, non so io avevo diciassette anni credo, c’è stata questa rottura da tutti i… punti

C: Diciotto…

T: Sì, forse aveva diciotto anni, questa rottura totale con San Paolo

C: No, la rottura è molto dopo

T: Ho avuto queste…

C: No avevi diciannove, venti

T: Non lo so, questo fatto che… dopo è come se avessi riflettuto su tutto quello che era successo, forse in un certo senso (suona il citofono)

MINUTO: 20:30

C: dopo, hai riflettuto…

T: Forse ce l’avevo con lei, ero comunque un adolescente, quello che è successo fra di noi, ai tempi non è che fossi proprio cosciente di tutto quello che stava succedendo… forse mi sono lasciato andare in virtù dell’affetto, perché per me lei era un secondo padre, su questo non c’è dubbio e questo è anche il motivo per cui… sto tremando come un cretino ma non le sembra stupido

C: io.., io… parla tu… ti sei sentito deluso, ti sei sentito travisato, non capito

T: Mi sentivo sporco don Carlo perché comunque per tutte le idee i pensieri, inizialmente io… è come se avessi questi vuoti quando guardo al passato, io non sapevo cosa fosse il sesso tutto questo è successo fra di noi e io… sapevo che comunque lei per me era come un padre e poi il fatto che ci fossero stati questi rapporti sessuali abbiano e come se improvvisamente avessi perso un secondo padre (piange)

C: Tesoro dimmi dai e allora

T: E quindi penso appunto che…

C: hai avuto tanta rabbia?

T: Si ho avuto tanta rabbia, quindi ho avuto questo bisogno di allontanarmi avevo questa sofferenza

C: Ti sei sentito tradito?

T: Forse, non lo so, perché poi la presa coscienza

C: Perché ti fai questi problemi dai, e allora?

T: Forse il fatto di di staccarmi è stata come se fosse stato… mi sono cominciato a frequentare con Carla, e una serie di cose insieme forse avevo questo furia, questa rabbia dentro, era difficile, impossibile per me

C: Riavvicinarti

T: Essere lì presente in sua presenza … mi dispiace e comportarmi normalmente dopo quello che era successo. Mi dispiace essere venuto qui oggi come un fulmine a ciel sereno senza neanche dirle…

C: hai fatto bene… ancora te la porti dentro questa rabbia, questo rancore

T: C’ho pensato tanto, è passato tempo e… non lo so io penso che… è il passato, il passato è passato, ed è quello che è, io ho questi ricordi comunque… di Cassone, nei momenti in cui lei mi diceva che mi amava, forse per essere un quindicenne io mi sentivo amato

MINUTO 24:23

C: Ma ti amavo (inc.) io allora anch’io… sono cresciuto con te, sono cresciuto con gli altri… questo periodo di San Paolo è molto importante, perché anch’io ho affrontato la vita senza sapere che cos’era

(…)

C: Per cui io sono cresciuto man mano, man mano ho scoperto… io ti ho voluto immensamente bene… non mi ponevo come padre… non lo sarò neanche anche perché avevi una famiglia straordinaria, non avevi bisogno di supplenza… come ti inseguivo, e qui forse è stato un errore, inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene… e dico questo è l’errore che facevo non ponendomi limiti e cose tu forse eri piccolo e non ricordi ma io quasi mai ho preso l’iniziativa

(…)

C: Cioè io ho avvertito che tu avevi bisogno di essere abbracciato, di essere… in questo senso

T: Penso che… poi il sesso

C: Ma è stato una volta?

T: Sì un paio di volte

C: Io ho solo un ricordo di una volta è così, ma non perché ci fosse un piano, né perché io avessi desideri… io sono convinto che (inc.) con piacere sembrava di farti addirittura del bene, di liberarti, come se tu avessi bisogno di esprimerti… le cretinate per chi ancora sta crescendo

T: Sì, io forse mi sono sentito… siccome non avevo mai avuto esperienze poi a posteriori

C. Io non avevo neanche le mie esperienze

T: la credo, a posteriori e come se avessi sentito che ne so come se fosse il primo bacio, la prima carezza, ecco penso che questa sia stata la crisi adolescenziale successiva ora da uomo sono più rilassato… essendo stato

C: Comunque io allora ho bei ricordi, li ho vissuti in questa maniera quasi come dire… quasi per compiacerti, ma non è la formula giusta per cui io non… non mi sono rimaste sensazioni sgradevoli, so che ti ho voluto bene ma nella maniera sbagliata, adesso. Ma per me era un’espressione sbagliata chiamiamola così, assolutamente. Non giustifico tutto era espressione chiaramente sbagliata, esagerata, sproporzionata per cui la stima perché avevo e ho immensa per la tua intelligenza, dei tuoi sentimenti, delle tue capacità, era un modo di dirti ti stimo, ti voglio bene. Dico forse ho vissuto, ma senza organizzato assolutamente, è stato un modo per dirti che ti volevo bene e di dirlo in quella maniera magari più intima… per me, che è diverso…

T: Ripeto, penso è più il fatto che la sensazione di un innocente che è confuso, non sa cosa sta succedendo, io, come dire, avevo molto bisogno di abbracci, era in periodo in cui ero particolarmente debole

C: No debole, tesoro, … era un momento in cui avevi bisogno di essere rassicurato, un momento in cui avevi bisogno di sentirsi accettato e sentirti importante, io l’ho colto così e quindi ho cercato di dirtelo in tutte le maniere per cui i miei ricordi, le mie sensazioni, sono rimaste positive. Poi quando c’è stata quella svolta io ho interpretato una svolta come dire di presa di posizione su idee… perché non si condividevano alcune idee… io ho preso quella direzione c’era un ragazzo che è diventato giovane, insomma, adolescente, cominciava a prendere posizione, cominciava a ribellarsi

T: Io mi ricordo che avevo questo fervore dentro che… non riuscivo a spiegare, non riuscivo a dare posto a collocare questo nervosismo che c’avevo dentro forse come dice lei mi sentivo un po’ tradito

C: Non (inc)

T: Quelle volte appunto che era successo che c’era stato questi abbracci erano andati oltre l’intimità, forse era una cosa che al momento non capivo e che dopo ho analizzato e vissuto male dentro di me

C: Mi spiace perché avrei potuto chiederti scusa

T: E invece forse il mio approccio è stato.. quella famosa volta in cui sono venuto da lei, sempre in maniera irruenta perché comunque dentro era…lei si irritò, molto seriamente i disse; ‘non c’è niente da chiedere scusa’. Io venni carico da lei… venni d’impulso

C: Magari io l’ho preso mettendoci dentro anche tutto quello di dopo e ho dovuto risponderti in quella maniera perché io magari non avevo avuto cattive intenzioni assolutamente. Assolutamente no. Molto probabilmente ci ho messo dentro tutti i contrasti che ci sono stati dopo, ci ho messo tutto. Comunque mi dispiace che ti ho fatto soffrire

(…)

MINUTO 36:27

C: Mi spiace, io ho un ricordo positivo… ho sempre avuto un piacevole ricordo, non spiacevole… mi hai dato tanto, non posso dire che non mi hai voluto bene tu e la tua famiglia… ho ricevuto tantissimo e da te in particolare… è stato bello volerti bene… sinceramente. E soprattutto vederti crescere, in fondo ho seguito la tua crescita. È stato bello ricevere da te… beh, ho sbagliato certo in alcune cose, non me ne rendevo conto sinceramente. Ero solo… lo ripeto, non avevo scuse, ero solo illuso che tu lo desiderassi che ne so… non so che cosa, però per un educatore deve sapersi distaccare, lì in quella fase sono stato più amico e non si può essere contemporaneamente amici ed educatori

T: Probabilmente perché io ero troppo adolescente per capire il livello di affetto e tutto

C: Non ho saputo interpretare a un certo punto mi son lasciato prendere dall’affettività più che dall’essere in qualche modo un maestro. Ma anch’io ho imparato, mi dispiace per quello che ti ho fatto soffrire a te

T: Questa conversazione sia veramente liberante da questo punto di vista per tanto tempo ho pensato che magari lei appunto pensasse che tutto era giusto, tutto era fatto… dai miei occhi da adolescente forse mi sono sentito non lo so …. sono esperienze che magari altra gente ha fatto con la prima ragazza… roba del genere forse mi sono sentito come dice lei ‘tradito’, sentito derubato di quella prima esperienza, io la vedevo con un occhio da adolescente no come adulto

SQUILLA IL TELEFONO (MINUTO 40:45)

C: Pronto?

T: Che se ne deve andare?

C: No, addebito

Si sente la voce di un bambino al telefono

C: Si? Ah, sei a casa? Un quarto d’ora, ho delle persone. Va bene. Un quarto d’ora. Ciao ciao.

(…)

C: Anch’io sono contento me ne stavo a distanza ho visto che eri molto arrabbiato con me. Non ti ho mai dimenticato, NON TI HO mai rifiutato, l’affetto che mi hai dato e che io IN QUALCHE MODO ho ricambiato in una certa maniera… il mio ricordo è positivo perché non c’era ne doppi tripli fini. Nella mia stupidità pensavo che, che ne so… non lo so che facendo in quella maniera magari ti aiutassi che ne so… boh. Tutto è finito là, non è che ho avuto altri progetti o qualche altro… non ho fatto altro che interpretare certe cose… ok.

(…) MINUTO 43:04

C: Certo bisogna affrontarle le cose, io t’ho ho detto come l’ho vissuto per cui la mia reazione è diversa, tu come l’hai vissuto giustamente…. avessimo potuto (inc) t’avrei detto le stesse cose t’avrei detto… ma io ero assai dispiaciuto perché ognuno deve mettersi dal punto di vista dell’altro ma io non sono stato capace … o meglio ho cercato di metterti nel tuo punto di vista ma era errato… perché non cercavo compensazioni assolutamente.

T: Sono contento che oggi mi sono fermato qui a venirla a trovare (…)

MINUTO 45:00

C: Sappi Ancora oggi ti voglio bene, mi dispiace questo non mi impedisce (inc.) e stimarti e (inc.)

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