+++Mafia, i verbali del boss pentito: i trasporti sono Cosa nostra

CATANIA – Mafia, dal controllo del trasporto di arance verso il Nord alla movimentazione dei singoli bancali di merce. Il boss pentito Salvatore Giarrizzo svela i segreti di una delle attività più redditizie per il clan Toscano – Tomasello – Mazzaglia: la gestione degli autotreni in partenza dal Catanese con la MN Logistic. Un affare milionario, come hanno documentato i carabinieri, all’interno dell’operazione ‘Ultimo atto’. CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA

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I pentiti e la vendetta dei Santapaola: “Volevano ammazzare il boss”

CATANIA – “Ca’ è u cani”. Poche parole sussurrate, una vendetta di mafia. Ecco la frase in codice per ammazzare il boss Giuseppe Mancari detto ‘U pipi’. Un esponente di peso, reggente dei Tomasello – Mazzaglia, affiliati ai Santapaola, anche durante le faide che hanno insanguinato la provincia di Catania. Un paio di pallottole erano per lui: il pentito Vincenzo Pellegriti ha svelato (TUTTI I NOMI) i particolari agli inquirenti coordinati dal Pm Francesco Puleio. RESTA AGGIORNATO – Segui LA PAGINA

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Catania, anche avvocati e imprenditori tra i nuovi poveri (LiveSicilia.it)

CATANIA – “Spesso non hanno il coraggio di venire alla Caritas, per chiedere aiuto. Ma rischiano di perdere la casa e non solo. Capita che tra i nuovi poveri a Catania ci siano anche avvocati, architetti, artigiani e commercianti. C’è anche una povertà delle famiglie, ma soprattutto del ceto medio”. Sono le parole di Salvo Pappalardo, vicedirettore e responsabile amministrativo della Caritas. La sua agenda è densa di appuntamenti, gestisce il microcredito per le famiglie e sta affiancando professionisti e artigiani in questa fase molto complicata.

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“I nuovi poveri sono fantasmi”

È aumentata la povertà invisibile – spiega Pappalardo – quella delle famiglie, persone che hanno perso il lavoro perché le loro piccole attività commerciali e artigianali hanno risentito della forte imposizione fiscale e si sono ritrovate sovraindebitate. In Caritas non viene solo il fratello o sorella senza dimora, che hanno bisogno del disbrigo delle pratiche, ci sono anche i professionisti, avvocati e architetti, per esempio”. CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA

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Il pentito incastra i Santapaola: “Ecco l’album, tutti i NOMI” (LiveSicilia.it)

CATANIA – Un album di fotografie. Nomi di spessore della criminalità organizzata, esattori del pizzo, trafficanti di droga e semplici “amici” del clan Tomasello – Toscano – Mazzaglia. Il pentito Vincenzo Pellegriti fa tremare il clan descrivendo, agli inquirenti coordinati dal pm Francesco Puleio, ruoli e strategie della famiglia mafiosa affiliata agli Ercolano – Santapola. Le sue dichiarazioni sono al centro dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione ‘Ultimo atto’ dei carabinieri.

I primi nomi di spessore

I carabinieri di Paternò selezionano 23 fotografie. Già sui primi nominativi, Pellegriti svela numerosi particolari. “Riconosco nella foto n. 1 Dino Galvagno detto ‘Cuasetta, che solo dopo l’arresto di Longhitano ha assunto un ruolo di rilievo nel clan mafioso e in particolare lo stesso come ho detto gestiva tutte le estorsioni per poi dare gli stipendi ai detenuti ed io stesso nel 2018 e sino al 2019 ho ritirato su suo mandato estorsioni dando a lui i proventi”.

Il collaboratore sostiene che “le persone più vicine al Galvagno erano Licciardello Piero e Manuel detto ‘Ciuccetto‘, e Galvagno era molto legato al Mancari dal quale si recava spesso, anche se non so dire con esattezza quale fosse il rapporto tra i due perché io avevo rapporti per le estorsioni con il Galvagno. Per quanto riguarda lo spaccio di stupefacenti che io sappia lui non se ne occupava ed io per spacciare chiesi al tempo l’autorizzazione al Mancari”…

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I verbali del killer: “Così ammazza la mafia”

CATANIA – Mafia, Giovanni La Rosa è un omicida che si autoaccusa e nel 2019 decide di collaborare con la giustizia. I suoi verbali sono al centro dell’operazione ‘Ultimo atto’, eseguita dai carabinieri. Un colpo al cuore del clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello, braccio operativo degli Ercolano – Santapaola nel catanese. Ecco cosa ha detto agli inquirenti. CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT

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#MAFIA – Fucilate a pallettoni e attentati: il pizzo a Biancavilla, dove nessuno denuncia

BIANCAVILLA (CATANIA) – Fucilate a pallettoni in grado di perforare saracinesche e sbriciolare qualsiasi vetrina. Bottiglie incendiarie piazzate nelle attività che non pagavano. Officine, librerie, rinomate attività di ristorazione, centri per il commercio di prodotti per l’edilizia e perfino i giostrai. Tutti sotto estorsione, ma nessun imprenditore che abbia mai denunciato il pizzo. Nessuna lamentela contro gli affiliati agli Ercolano – Santapaola, sanguinari, quelli del clan Toscano – Tomasello – Mazzaglia. Il pentito Vincenzo Pellegriti ha svelato agli investigatori, coordinati dal Pm Francesco Puleio, il libro mastro delle estorsioni. Con nomi e cognomi.

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#MAFIA – La sentenza per il clan Carbonaro – Dominante: tutti i NOMI

CATANIA – La Corte d’Appello di Catania ha emesso la sentenza del processo ‘Survivor’ che colpisce il cuore clan Carbonaro – Dominante. Nel dispositivo si leggono nomi di peso, a partire da quello di Filippo Ventura, detto ‘U Marmuraru”.

Un clan spietato

Omicidio, estorsione, rapine, spaccio di droga e associazione mafiosa: nel 2017 scattò il blitz. Il curriculum criminale del boss Filippo Ventura detto ‘U Marmararu è molto lungo, fu segnalato come socialmente pericoloso già nel 1974.

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Catania, la mafia dei ragazzini: pistole nella Fendi e classi vuote

CATANIA – Una mafia che è cambiata già da tempo, con nuove leve che gestiscono, in modo capillare, il traffico di droga nei principali quartieri. E un dato significativo, “l’altissimo tasso di devianza minorile, correlato agli allarmanti livelli di dispersione scolastica, intorno al 25%”. La nuova relazione della Direzione investigativa antimafia mette al centro della mappa delle famiglie criminali il nuovo esercito dei clan: i ragazzi che hanno abbandonato la scuola dell’obbligo. CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT

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Come cambia il giornalismo: ne parleremo col direttore di La Repubblica, Molinari, a Taormina – PDF

Gli algoritmi e il giornalismo nel mondo digitale: cosa cambia? Un argomento al quale tengo particolarmente, perché in Sicilia numerosi giornalisti sono stati uccisi, semplicemente perché dicevano la verità. E allora ci sono nuove regole? La professione vive una nuova fase? Qual è il prezzo? Ecco il programma ufficiale

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L’essenza del giornalismo: il mio racconto agli studenti del Meli

Qual è l’essenza del giornalismo? Il mio racconto agli studenti dell’Istituto Meli di Palermo, con i quali abbiamo fondato il primo quotidiano scolastico. “L’informazione e il dovere di informare portano l’animo in alto, il giornalista deve accostarsi a questa cosa con terzietà e dobbiamo essere capaci di trasformare le emozioni e la conoscenza nel prodotto giornalistico”.

Twitter, Mattarella piace: per i politici schizza #Vergognatevi

ROMA – L’elezione del presidente della Repubblica vista da twitter. Sergio Mattarella raccoglie consensi tra la gente e i rappresentanti istituzionali. Ma l’hashtag del giorno, rivolto ai politici, è #vergognatevi. Le motivazioni sono da ricercare nel malcontento diffuso per i numerosi turni di votazione andati a vuoto, non proprio una novità quando si tratta di eleggere il Capo dello Stato e n… LEGGI IL RESTO SU LIVESICILIA.IT

L’omicidio e le battaglie con la Lega: il profilo dell’assessore

PALAGONIA – Dall’omicidio efferato del bracciante agricolo Francesco Calcagno, alle battaglie politiche con la Lega. E odor di mafia. Il profilo dell’assessore del comune di Palagonia Antonino Ardizzone si snoda tra l’agguato del 23 agosto del 2017, per il quale è stato arrestato con l’accusa di concorso in omicidio e le battaglie leghiste contro il Mes, la campagna elettorale per le europee e le… LEGGI IL RESTO SU LIVESICILIA.IT

Sicilia, rientro a scuola: in anteprima la possibile data

PALERMO – L’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla anticipa a LiveSicilia la strategia della nuova task force sul rientro a scuola. L’ipotesi più accreditata è il rinvio di un ulteriore giorno, con rientro in classe il 14 gennaio. SEGUI LA DIRETTA DELLA TASK FORCE

“Bisogna riprendere la scuola – dice Lagalla a LiveSicilia – la direttiva del governo è norma di rango primario, come dimostrato … LEGGI IL RESTO SU LIVESICILIA.IT

Informare è un dovere

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