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Raffadiagnosi: medico indagato

Diagnosi su Lombardo
Indagato il medico

di Antonio Condorelli

mercoledì 28 dicembre 2011
17:25

Falso ideologico del pubblico ufficiale. La procura di Catania indaga sul dottor Giuseppe D’Arrigo che diagnosticò un aneurisma all’aorta a Raffaele Lombardo cinque giorni dopo l’indiscrezione, poi smentita, del possibile arresto. Nel frattempo il manager Francesco Poli, minaccia di licenziare il primario che aveva sollevato il caso.
LINK LIVESICILIA http://www.livesicilia.it/2011/12/28/diagnosi-su-lombardo-indagato-il-medico/

APPALTI IN CASA FINOCCHIARO -INCHIESTA DI PANORAMA

Anna Finocchiaro con il marito Melchiorre Fidelbo (Augusto Casasoli A3/Contrasto)Anna Finocchiaro con il marito Melchiorre Fidelbo (Augusto Casasoli A3/Contrasto)

Sacrosantamente impegnati ad analizzare velinismo, frondismo e montezemolismo, i giornali italiani hanno tralasciato questa notizia: la Procura di Catania ha indagato per abuso d’ufficio Melchiorre Fidelbo, marito di Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del Pd. Ginecologo fattosi imprenditore di software medici, l’uomo sarebbe stato «istigatore o determinatore» di un contratto da quasi 1,7 milioni assegnato dall’Asp di Catania alla Solsamb: società di cui Fidelbo detiene il 19 per cento. Sarebbe servito un appalto. Invece il ginecologo avrebbe fatto da sé: «Predisponendo l’atto di convenzione», scrivono i magistrati, con Giuseppe Calaciura, pure lui indagato, ex direttore generale dell’azienda sanitaria. E uomo di fiducia del governatore siciliano Raffaele Lombardo, alleato del Pd.
Traduciamo dal giudiziariese: il consorte della più intransigente, spietata e potente donna della sinistra italiana avrebbe illecitamente brigato per ottenere una commessa pubblica. Nessuno ha ritenuto la cosa degna d’interesse giornalistico. Un auspicabile garantismo: mai però applicato a politici di diversa fazione, anche quando coinvolti in bagatelle comuni. E purtroppo l’indagine su Fidelbo una quisquilia non è. Se non altro perché si tratta di danari pubblici, e pure tanti.
Quasi 1,7 milioni di euro, che l’asp doveva pagare alla Solsamb per informatizzare il Presidio territoriale di assistenza di Giarre. Il 30 luglio 2010 Calaciura sigla la convenzione con la società. A settembre il Pd sigla il «pactum sceleris» con Lombardo, per sostenere la sua giunta. A novembre viene inaugurato l’«ospedalino». Accorrono l’assessore alla Sanità siciliano, il magistrato Massimo Russo, e l’ex ministro della Sanità nel governo Prodi, Livia Turco. Presenti, ovviamente, anche Calaciura e Fidelbo. A fianco del ginecologo e sviluppatore di software, sorride in trench violetto la solitamente implacabile moglie. Le tv locali riprendono un focolaio di contestazione: «Anna Finocchiaro, vergogna!» grida un ragazzotto alzando un cartellone. Lei si avvicina arcigna: «Vergogna di che?».
Le immagini fanno scoppiare il bubbone. Antonio Condorelli, ex direttore del periodico catanese Sudpress, pubblica il video. Finocchiaro minaccia querele. Russo manda gli ispettori della regione, che concludono: l’affare avrebbe violato il codice degli appalti. L’incarico è revocato….CONTINUA A LEGGERE SU PANORAMA

INFINOCCHIATI! INDAGATO IL MARITO DI ANNA FINOCCHIARO

tutto è iniziato un tranquillo pomeriggio di un anno addietro…con un video!

La storia di un appalto milionario

di Antonio Condorelli
6 ott Un appalto milionario affidato senza gara. Il marito della senatrice Anna Finocchiaro (nella foto), Melchiorre Fidelbo,  è indagato per abuso d’ufficio perché avrebbe concorso nella qualità di “istigatore o determinatore” con il dirigente dell’Asp3 Giuseppe Calaciura, militante Mpa, “predisponendo l’atto di convenzione” dell’appalto. (La video-inchiesta di Antonio Condorelli per Sudpress, all’inizio della storia)

SUDANDO si impara

Scrivere con il solo scopo di informare.

Far parlare i fatti, le carte, la gente, senza opinioni.

Senza padrini, senza teatranti, senza politicanti,

senza politicanti da teatro.

Ci vuole il cartaceo,

ci vuole il web aggiornato quotidianamente,

ci vogliono i video con la musichetta,

domande scomode, non aste da microfono.

Il 2010 ha portato qualche novità a Catania, ma rappresenta il passato.

Il 2011 è appena iniziato guardando al 2012, al 2013, al 2014…

Ne parliamo la prossima settimana.

Antonio

Non sono fascista, non sono comunista, ho scelto di fare il giornalista.

LEGGI L’ARTICOLO DI VALTER RIZZO SUL FATTOQUOTIDIANO

Condanno fermamente ogni forma di odio, razzismo, e antisemitismo.

Cresciuto in una famiglia di destra sociale da tutti conosciuta in Sicilia, compresi questi miei, tra i tanti, ex editori, mai ho percepito durante la mia esperienza giovanile un solo euro per incarichi retribuiti o sottogoverni, solo passione e ideali in battaglie studentesche anche al fianco di numerosi giovani comunisti.

Quando ho iniziato a scrivere ho lasciato ogni tessera di partito. Siamo tra il 2006 e il 2007, avevo 26 anni, si è conclusa una fase giovanile ed è iniziato il mio percorso lavorativo come giornalista.
La visione di “partito” o di “parte” è limitata ontologicamente.
Nel raccontare la vera mafia siciliana, le malefatte del centrodestra e gli inciuci di parte del centrosinistra, ritengo di aver fatto soltando il mio dovere. La mia scommessa è questa. Anche oggi mai una consulenza o un ufficio stampa, mai una stretta di mano ad un politico senza una telecamera in mano.

Il mio percorso con “Sud” è durato 5 mesi. Cinque mesi splendidi che si sono interrotti perchè l’informazione d’inchiesta non può essere strumento. Decisione condivisa dall’intera redazione fatta da giovani giornalisti.

Non sono fascista, non sono comunista, ho scelto di fare il giornalista.

Il web è libero, chi vuole approfondire può farlo cercando nomi, cognomi, amici e compari.

Antonio Condorelli

leggi: L’INFORMAZIONE D’INCHIESTA NON PUO’ ESSERE STRUMENTO

leggi: E’ L’INFORMAZIONE BELLEZZA

LIBERAZIONE

replica agli editori e agli amici “anonimi” di SUD

A Catania più che le pallottole, la maldicenze ammazzano le persone.
Nel mio percorso professionale non ho mai colloquiato con un politico di destra o di sinistra se non durante un’intervista rigorosamente registrata. Mai un solo incarico come addetto stampa o una consulenza che peraltro mai ho richiesto non essendo interessato.
L’unico mio scopo è quello di un’informazione autentica. Cosa che ho ritenuto possibile fare con Sud sino a quando qualcuno ha strumentalizzato il logo del giornale da me diretto per iniziative a carattere personale, di cui peraltro preventivamente non sono stato informato.
Già in precedenza, al momento delle mie prime dimissioni, lo stesso individuo aveva tentato un’operazione simile con l’avallo di una parte degli editori.
Le carte e le informazioni che ho pubblicato provengono esclusivamente da istanze dei cittadini disperati per le condizioni in cui si vive ogni giorno e sono frutto di approfondimenti rigorosi che eseguo con passione.
L’appalto del marito di Anna Finocchiaro è stato svelato da un manifestante di Giarre venuto in redazione, registrato e mandato in onda nel video a sua insaputa; l’inchiesta sui capannoni futuristi di Fabio Granata è scaturita da un commento sul sito, poi approfondita da un valido collaboratore. I concorsi truccati al Comune di Catania sono stati scoperti grazie a un dipendente che si è ribellato: adesso la Procura sta chiudendo l’inchiesta.
Idem per i fatti di Pasquasia; idem per il camionista alleato di Lombardo e amico del capo di Cosa Nostra, dopo la sua intervista in redazione ho scoperto e pubblicato foto e documenti. La villa abusiva di Lombardo è stata scoperta grazie a lettera anonima pubblicata su Sud insieme all’inchiesta e al video realizzato percorrendo 400Km in poche ore, prima del sequestro. La stessa lettera era stata recapitata anche a Repubblica.
L’unico convegno “organizzato da partiti” al quale ho partecipato è quello di Idv e Sel a Ragusa in cui sono stato relatore insieme a Gioacchino Genchi e un collega di Rai Tre.
Avete cambiato la serratura della redazione, bloccato il mio IP e depennato il mio account per aver fatto il mio dovere di giornalista lontano da strumentalizzazioni, “amici” e “compari”.

Mi riservo ogni tutela legale per la mia dignità professionale.

Antonio Condorelli

ecco il convegno organizzato da “partiti politici” al quale ho partecipato

L’INFORMAZIONE D’INCHIESTA NON PUO’ ESSERE STRUMENTO

La sfida che ogni giorno mi ripropongo è quella di un’informazione pura che porti in primo piano i fatti documentandoli in modo asettico.

Gli editori di Sud hanno investito nel settore asfittico dell’informazione e ho avuto, sino a qualche giorno addietro, la possibilità di lavorare liberamente sulla base della linea politico-editoriale concordata.

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