di Antonio Condorelli
18 apr Continuamo la pubblicazione delle carte dell’inchiesta Iblis che hanno portato alla chiusura delle indagini con l’accusa di concorso esterno alla mafia del governatore siciliano Raffaele Lombardo, del fratello deputato Angelo e di una cinquantina tra amministratori, imprenditori e malavitosi. In questo verbale che viene reso noto per la prima volta il geologo Giovanni Barbagallo, attualmente detenuto, ricostruisce nei dettagli la storia dell’inceneritore che sarebbe dovuto sorgere a Paternò, smentendo in qualche modo la strategia difensiva del presidente Lombardo, il quale ha sempre sostenuto di aver rotto consolidati equilibri mafiosi a partire proprio dall’aver bloccato la costruzione degli incenitori CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT
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Giustizia e informazione
Con l’intenzione di vederci chiaro sui rapporti tra giustizia e informazione a Catania, mi sono avventurato in questa foto, scattata durante la laurea honoris causa di Caltagirone Bellavista, che ritrae il procuratore generale Giovanni Tinebra insieme all’editore Mario Ciancio. GUARDA IL VIDEO PUBBLICATO SU L’ESPRESSO
Pozzallo RG trasferimento migranti A SCATOLA CHIUSA
Radio Radicale: Sergio Scandura intervista Alfio Sciacca e Antonio Condorelli sul caso Lombardo
I picciotti sotto la sede MPA
Inchiesta Iblis, ecco le immagini
girate dai Ros davanti la sede dell’Mpa
Il capomafia: “Lombardo sapeva delle indagini in corso”
“Lombardo sapeva delle indagini in corso”
di Antonio Condorelli
16 apr “Era impossibile raggiungere Raffaele Lombardo, poiché egli accampava le scuse che nelle segreterie politiche si ipotizzava la presenza di microspie per indagini su mafia e politica, condotte da Ros e Digos”. Parole del capo di cosa nostra Vincenzo Aiello, secondo la ricostruzione del pentito Gaetano D’Acquino interrogato dai Pm del processo Iblis. Esisterebbero due fasi […] CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT
“Lombardo ebbe l’appoggio della malavita per arrivare alla presidenza della Regione”
Quelle relazioni pericolose
di Antonio Condorelli
15 apr
Stando alle dichiarazioni del pentito Gaetano D’Aquino, affiliato al clan Cappello, anche famiglie mafiose contrapposte avrebbero votato per l’Mpa di Raffaele Lombardo. In questo caso si tratta dei Cappello e dei Santapaola, ma anche dei boss Biagio Sciuto, Corrado Favara e Rosario Tripoti. Interrogato dai pm in dicembre, ha ripercorso alcune fasi della campagne elettorali […] CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT
Lombardo e il boss Di Dio
DI GATI AI PM “La cupola ordinava: VOTATE MPA”
Parla il pentito Di Gati:
”Dovevamo appoggiare Lombardo”
13 apr L’avviso di conclusione delle indagini sul presidente Lombardo e sugli altri indagati dell’inchiesta Iblis contiene alcuni documenti inediti non ancora alla ribalta della cronaca. Livesicilia è in grado di svelare alcuni contenuti esclusivi. In questo caso si tratta dell’interrogatorio del pentito Maurizio Di Gati.
NUOVO “S” CATANIA mafia seria e politica a man bassa
Per ora non posso dir nulla ai lettori di questo blog. Però so cosa c’è nel sacco. Il secondo numero dell’edizione catanese di “S” sarà in edicola dal 23 aprile. Dentro mafia seria, politica e non solo. I ragazzacci hanno lavorato su un faldone inedito di 400 pagine che sveleremo con nomi, cognomi e fattispecie ricche di “catanesità”
Lombardo: ecco l’avviso di garanzia
Raffaele e Angelo
L’avviso di garanzia
di Antonio Condorelli
Sino a pochi mesi addietro il presidente della Regione Raffaele Lombardo prendeva le distanze dai comportamenti del fratello Angelo. “Ciascuno- riferiva alla stampa – risponde delle proprie azioni”. Dopo il ricevimento dell’avviso di garanzia, Lombardo intervistato da Livesicilia ha cambiato opinione difendendo il fratello. Adesso, proceduralmente, le loro posizioni sono equiparate, restano 19 giorni per presentare memorie e produrre documenti.
Ecco cosa ipotizzano i PM.
Raffaele e Angelo Lombardo sono accusati di “aver concorso, pur senza esserne affiliati, nell’associazione mafiosa denominata della Cosa Nostra etnea, associazione operante in sinergia con le altre famiglie di Cosa Nostra attive nel territorio siciliano, contribuendo a violare l’ordine pubblico…
-”sollecitando direttamente o indirettamente i vertici della predetta organizzazione a reperire voti per gli stessi indagati e per i partiti nei quali gli stessi indagati militavano e in tal modo ingenerando il coinvolgimento circa la propria completa disponibilità ad assecondare…CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT
Avv Brancato: “sospetti” e difesa d’ufficio di Lombardo
Mario Brancato, esponente dell’Mpa e legale di Felice Naselli, uno dei quattro indagati dell’operazione Iblis a cui la quinta sezione della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, lancia sospetti sulla notifica dell’avviso di garanzia per concorso in associazione mafiosa a Raffaele Lombardo. A finire nel suo mirino la concomitanza con la pronuncia della Cassazione su alcuni imprenditori arrestati nell’operazione Iblis.
Ecco il video girato col collega Alfio Musarra.
DIRITTO DI REPLICA parla Raffaele Lombardo
RAFFAELE LOMBARDO: LE RELAZIONI PERICOLOSE
Le relazioni pericolose

“Non vi scuddati, ci resi i soddi nostri! Del pigno … ci resi a iddu ppa campagna elettorale…”. Il capo di cosa nostra Vincenzo Aiello parla in prima persona. “Ci resi” vuol dire “ho dato”, in questo caso a Raffaele Lombardo. Soldi per la campagna elettorale. Soldi di una presunta “messa a posto” che ammonterebbe a circa il 2% dell’intero affare. Un centro commerciale che vale decine di milioni di euro nella parte Sud di Catania. Un’operazione che vedrebbe coinvolti nomi noti dell’imprenditoria non solo catanese, ma che testimonierebbe un rapporto diretto tra Vincenzo Aiello e Raffaele Lombardo in campagna elettorale.
La conclusione delle indagini a carico del presidente della Regione Raffaele Lombardo per concorso in associazione mafiosa sarebbe stata favorita…CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA.IT
Al lavoro per il secondo “S” CATANIA
LENTINI(SR) Ospedale fantasma e promesse di Raffaele Lombardo
Ospedale Cannizzaro l’attesa infinita
SUDANDO si impara
Scrivere con il solo scopo di informare.
Far parlare i fatti, le carte, la gente, senza opinioni.
Senza padrini, senza teatranti, senza politicanti,
senza politicanti da teatro.
Ci vuole il cartaceo,
ci vuole il web aggiornato quotidianamente,
ci vogliono i video con la musichetta,
domande scomode, non aste da microfono.
Il 2010 ha portato qualche novità a Catania, ma rappresenta il passato.
Il 2011 è appena iniziato guardando al 2012, al 2013, al 2014…
Ne parliamo la prossima settimana.
Antonio
Interviene ASSOSTAMPA Catania: comunica sconti per zanzariere.
Non sono fascista, non sono comunista, ho scelto di fare il giornalista.
LEGGI L’ARTICOLO DI VALTER RIZZO SUL FATTOQUOTIDIANO
Condanno fermamente ogni forma di odio, razzismo, e antisemitismo.
Cresciuto in una famiglia di destra sociale da tutti conosciuta in Sicilia, compresi questi miei, tra i tanti, ex editori, mai ho percepito durante la mia esperienza giovanile un solo euro per incarichi retribuiti o sottogoverni, solo passione e ideali in battaglie studentesche anche al fianco di numerosi giovani comunisti.
Quando ho iniziato a scrivere ho lasciato ogni tessera di partito. Siamo tra il 2006 e il 2007, avevo 26 anni, si è conclusa una fase giovanile ed è iniziato il mio percorso lavorativo come giornalista.
La visione di “partito” o di “parte” è limitata ontologicamente.
Nel raccontare la vera mafia siciliana, le malefatte del centrodestra e gli inciuci di parte del centrosinistra, ritengo di aver fatto soltando il mio dovere. La mia scommessa è questa. Anche oggi mai una consulenza o un ufficio stampa, mai una stretta di mano ad un politico senza una telecamera in mano.
Il mio percorso con “Sud” è durato 5 mesi. Cinque mesi splendidi che si sono interrotti perchè l’informazione d’inchiesta non può essere strumento. Decisione condivisa dall’intera redazione fatta da giovani giornalisti.
Non sono fascista, non sono comunista, ho scelto di fare il giornalista.
Il web è libero, chi vuole approfondire può farlo cercando nomi, cognomi, amici e compari.
Antonio Condorelli
L’INFORMAZIONE D’INCHIESTA NON PUO’ ESSERE STRUMENTO
La sfida che ogni giorno mi ripropongo è quella di un’informazione pura che porti in primo piano i fatti documentandoli in modo asettico.
Gli editori di Sud hanno investito nel settore asfittico dell’informazione e ho avuto, sino a qualche giorno addietro, la possibilità di lavorare liberamente sulla base della linea politico-editoriale concordata.
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