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AL LAVORO PER NUOVA INIZIATIVA EDITORIALE
DOPO “SUD”. Con pochi ma fidati colleghi stiamo mettendo a punto il progetto per una nuova iniziativa editoriale d’inchiesta. Un’iniziativa fatta esclusivamente da giornalisti.
Ancora una volta a parlare saranno i fatti.
Parallelamente inizieremo un percorso di sinergia con le tante testate indipendenti siciliane.
Un appuntamento in settimana: mercoledì 16 febbraio per conoscere il nome della testata attualmente in corso di registrazione.
INFO: Antonio Condorelli
Palermo – Roma
GIAMPILIERI: BERLUSCONI IL MENZOGNERO
Inserisco questo video di un mese addietro, era Natale, anche in Sicilia
torna report su Catania
IL BOSS DEI SUPERMERCATI
Il sostituto procuratore generale di Catania, Gaetano Siscaro, ha chiesto alla Corte d’appello etnea il rinvio a giudizio per omicidio di Sebastiano Scuto, il ‘re dei supermercati’ in Sicilia. L’imprenditore è accusato di avere indicato al clan al quale pagava il ‘pizzo’ Giovanni Aiello, un estorsore del clan Sciuto Tigna ucciso dalla cosca rivale dei Laudani, che aveva chiesto una tangente a un punto vendita gestito da Scuto.
Per la stessa accusa l’imprenditore era stato prosciolto nel 2004 dal Gup Antonino Fallone a conclusione dell’udienza preliminare. Contro questa decisione la Procura generale aveva presentato ricorso che è stato bloccato dalla Cassazione perchè ritenuto in un primo momento inammissibile. L’udienza preliminare riprenderà martedì prossimo con l’intervento degli avvocati della difesa.
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Librino: due milioni di euro in fumo
LIBRINO, villa Fazio: due milioni di euro in fumo. Da centro multimediale a stalla abusiva con allevamento di suini e cavalli
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Antonio Condorelli
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SPECULAZIONI E CENTRI COMMERCIALI
Due nuovi centri commerciali nel cuore della Sicilia (Belpasso, Enna) |
Data di pubblicazione: 22.04.2008 |
Autore: Condorelli, Antonio |
Dilaga, come previsto, e in un parziale silenzio, la grande distribuzione al Sud, con “forzature” urbanistiche e probabili sconvolgimenti socioeconomici. Centonove (Messina), 18 aprile 2008 |
1. Speculazioni. Sorgerà a Belpasso il centro commerciale più grande della Sicilia. Con un paio di deroghe al Prg
Catania. Volere è potere. Far sorgere un insediamento industriale grande circa 650mila metri quadrati in un’area a destinazione agricola potrebbe sembrare impossibile, soprattutto quando si parla di una cittadina che ha già due zone destinate allo sviluppo: la prima è quella dell’Asi, la seconda è quella del Piano regolatore. I cittadini non ne sono a conoscenza ed il caso, nel silenzio della grande stampa, lo segue solo un magazine guidato da giovani giornalisti: “Sciara”. La location. È strategica. La posizione del nuovo insediamento produttivo sembra non essere casuale. Da un lato ci sono lo svincolo autostradale della Catania-Palermo e la stazione ferroviaria di Motta S. Anastasia. Dall’altro sono presenti una azienda che produce prefabbricati per l’edilizia e qualche deposito del gruppo Ard Discount. Poi c’è il Simeto che lambisce gran parte dei 65 ettari in questione di cui 20 edificandi, con un gomito che regala una bellezza unica al paesaggio attuale fatto di aranceti a perdita d’occhio. L’arrivo delle ruspe è previsto entro pochi mesi. Industrializzazione punto e basta. I territori situati a sud di Belpasso sono noti per le produzioni agrumicole. A forza di varianti e di insediamenti industriali più o meno controllati da qualche anno la classe politica ha scelto quello che deve essere il futuro di questa cittadina e ha scelto anche in quale maniera deve concretizzarsi questo futuro in assoluto disordine. Non c’è regola o programmazione urbanistica che tenga. Il discorso vale per l’insediamento di cui si parla ma anche per i numerosi capannoni industriali che continuano a sorgere sui terreni agricoli dapprima come strutture che dovrebbero ospitare attività connesse con la lavorazione della terra, poi, una volta realizzati, si preparano ad ospitare qualunque tipo di impresa. Un futuro di cementificazione che forse fa rima con speculazione, un futuro delineato nel chiuso delle stanze del palazzo municipale, mentre la cittadinanza dorme sonni tranquilli. 2. Enna. L’outlet targato Ciancio e Virlinzi Enna. Metti Vincenzo Viola a capo di una cordata della quale fanno parte l’imprenditore Ennio Virlinzi e l’editore Mario Ciancio oltre che il costruttore sardo Gualtiero Cualbu e il torinese Riccardo Garosci, europarlamentare ed ex presidente della Federcom. Metti un paesino in provincia di Enna poco distante dall’unica arteria autostradale esistente, un progetto firmato da Guido Spadolini (lo stesso del primo outlet italiano a Serravalle Scrivia), ed un’area di 31 ettari sulla quale è concessa “carta bianca” dalla classe politica. Il gioco è fatto, potere è volere. Nasce così un’intera città destinata allo shopping fatta di strade, piazze, bar, ristoranti e alberghi di lusso, ma anche negozi di tutte le dimensioni e per i più tradizionalisti ci sarà anche un centro commerciale di 6.700 metri quadrati. Tutto questo ad Enna, cuore della Sicilia, città più povera d’Italia, dove però gli imprenditori in questione ritengono di poter pescare su un bacino che supera i tre milioni di abitanti. Quando i poteri forti chiamano arrivano subito autorizzazioni e pareri favorevoli, ma anche infrastrutture più o meno grandi, ma sicuramente rilevanti, come la corsia di immissione e la rotatoria situate ad ovest dell’outlet sulla Sp 75. 32.000 metri quadrati coperti di cui 17.500 corrispondono alla superficie netta dei moduli in vendita ai quali si aggiungono le superfici dell’albergo di lusso e dell’ipermercato. 220 posti auto, autorizzazione rilasciata dalla Regione nel febbraio 2008. Consegna in 18 mesi, chiavi in mano. Altro che burocrazia e tempi lunghi. Nota: va sottolineato, tra l’altro, il sostanziale silenzio della stampa mainstream, locale e non, su un tema così importante. La cosa si deve anche secondo molti osservatori al fatto che spesso gli interessi di chi possiede i mezzi di informazione coincidono con quelli che inducono certe trasformazioni territoriali, in Sicilia come altrove. |