TESTIMONIANZA: la bambina e le “arti magiche” del prete

dall’inchiesta pubblicata su “S” febbraio 2012, il giornale è stato rastrellato dalle edicole di un certo Comune

Qualcun altro decide di parlare. E la “Caramella Buona” raccoglie la sua testimonianza. Questa volta è una donna che ha frequentato la parrocchia di don Carmelo da quando aveva sette anni. Parla delle “arti magiche” del prete, capace di convincere la madre a mandarla in campeggio con lui, di come per questo fosse diventato un eroe ai suoi occhi. Almeno fino a quel novembre del 1978 quando, in seguito a un guasto alla caldaia, Irene – anche questo nome è inventato – accompagna in cantina il sacerdote, che l’abbraccia e la bacia. La bambina è troppo piccola: non capisce, non riesce neanche a comprendere se sia realtà o fantasia. Poi i due si ritrovano soli. “Voleva amarmi – ricorda Irene all’associazione – però essendo un prete non poteva rendere pubblico questo nostro amore e quindi doveva essere il nostro segreto”.

La bambina finisce fra le mani del prete, “facendomi fare cose che mai prima avevo fatto e che mi provocarono un dolore incredibile”, racconta oggi. E la sua vita cambia, scandita da rapporti “sempre dolorosi” che non riusciva a interrompere, perchè “avevo paura di perderlo”. Così  gli abusi continuano: rapporti completi nel suo ufficio, in palestra, nella casa di montagna, la stessa citata da Salvo. Dopo un anno, però, Irene trova un’amica, più grande di lei, con cui parlare, a cui raccontare tutto. Intanto il prete rivolge attenzioni verso altre ragazzine. Irene si sente presa in giro: “Volevo uscirne fuori ma non avevo la forza di farlo”, confessa. Il copione si ripete. Irene comincia a bere, a fumare, pagando tutto con le offerte della chiesa: “Mi spettava per tutti i servigi che facevo”. Anche lei tenta il suicidio, ma proprio l’amica a cui aveva confidato tutto la salva e parla col prete dicendogli di lasciarla in pace. Un barlume di serenità si affaccia nella vita di Irene. Ma non dura molto.

FINE PRIMA PARTE

6 commenti su “TESTIMONIANZA: la bambina e le “arti magiche” del prete”

  1. caro Condorelli, grazie per la riproposizione a puntate della sua bella inchiesta su ‘S’. mi permetto di suggerire una nota filologica per i lettori:

    “Per maggiori informazioni sui fatti legati allo scandalo degli abusi sessuali ad Acireale si veda anche C. Abbate, Golgota, Piemme, 2012, capp. 1-15.”

    Qualche commento riguardo alle somiglianze tra il suo articolo e il libro?

    Grazie mille,

    Michele Lucchesi

    PS: un suggerimento, se me lo consente: ‘porporato’ è un aggettivo che la Chiesa cattolica usa comunemente per indicare i cardinali, non i semplici monsignori; giusto per evitare confusione.

  2. Sì è vero, il termine “porporato” è utlizzato dalla Chiesa Latina per indicare i Cardinali. Sicuramente il termine porporato sarà stato un lapsus, e sicuramente si alludeva alla mozzetta e alla mantella violacea (e non rosso porpora), che la Chiesa di Roma dà a Vescovi e Monsignori.

    1. per carità, è una cosa minima. è sul resto che mi piacerebbe avere qualche delucidazione da Condorelli.

  3. provocatore? e perché? perché faccio delle domande in merito a una videnda che mi coinvolge da molto vicino? io ho letto subito dopo la sua pubblicazione l’articolo di Condorelli su ‘S’ e poi ho letto lo stesso racconto con molti dettagli in più sul libro di Abbate, pubblicato qualche tempo prima dell’articolo. ho solo chiesto che relazione ci sia tra i due testi. questo significa provocare? o forse è solo cercare la verità? e, per favore, non attribuirmi alcun intento di difesa di don Carlo Chiarenza, che pure è un mio amico, perché ho da subito creduto a Teo, di cui sono amico sin da quando avevamo 8/9 anni. se Condorelli vorrà rispondere, bene; se no, sarà un ulteriore elemento molto poco chiaro in questa terribile vicenda.

  4. Caro MIchele, se può interessarti, ho appreso dell’esistenza di questo libro soltanto dieci giorni addietro parlando con un collega di Panorama, compagno di stanza dell’autore.
    Non ho avuto ancora il tempo di leggerlo, lo farò presto, so che l’autore è molto preciso e che ha fatto altri libri importanti e molto documentati.

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